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lunedì 19 marzo 2012

Il Credo del Concilio di Nicea del 325 non parla di Maria


Crediamo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore di tutte le cose visibili e invisibili.

E in un solo Signore, Gesù Cristo, figlio di Dio, unigenito, generato dal Padre, cioè dalla sostanza del Padre, Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero, generato non creato, consustanziale al Padre, mediante il quale furono fatte tutte le cose, sia quelle che sono in cielo, che quelle che sono sulla terra. Per noi uomini e per la nostra salvezza Egli discese dal cielo, si incarnò, si fece uomo, soffrì e risuscitò il terzo giorno, salì nei cieli, verrà per giudicare i vivi e i morti.

Crediamo nello Spirito Santo.

Ma quelli che dicono: vi fu un tempo in cui Egli non esisteva; e: prima che nascesse non era; e che non nacque da ciò che esisteva, o da un’altra ipostasi o sostanza che il Padre, o che affermano che il Figlio di Dio possa cambiare o mutare, questi la Chiesa cattolica e apostolica li condanna.


Come vediamo non vi è nessun accenno a Maria, nemmeno nel ricordare la venuta sulla terra di Cristo, segno di quanto fosse ancora poco centrale nel culto dei cristiani di Nicea, prima che si arrivasse agli eccessi che ci sono ben noti.
Un evangelico oggi farebbe un simbolo di fede così, un cattolico certamente no; chi è più vicino alla chiesa delle origini? (il simbolo degli apostoli non è del II secolo ma è stato compilato nel IV sulla base delle testimonianze scritturali)


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