Apologetica Pentecostale
Lo scopo di questo sito è di fornire delle solide prove bibliche riguardo alla fede evangelica pentecostale.
2Timoteo 4,2 Predica la Parola, insisti in ogni occasione favorevole e sfavorevole, convinci, rimprovera, esorta con ogni tipo di insegnamento e pazienza.
mercoledì 25 aprile 2012
E' vero che Dio nel NT non castiga mai nessuno?
Lc 1,20 Ecco, tu SARAI MUTO E NON POTRAI PARLARE fino al giorno che queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole che si adempiranno a loro tempo
At 5,9 i piedi di quelli che hanno SEPPELLITO tuo marito sono alla porta e porteranno via anche te. Ed ella in quell'istante cadde ai suoi piedi e MORI'
At 12,23 In quell'istante UN ANGELO DEL SIGNORE LO COLPI', perché non aveva dato la gloria a Dio e ROSO DAI VERMI, MORI'.
At 13,11 La mano del Signore è su di te, e sarai CIECO per un certo tempo, senza vedere il sole». In quell'istante, OSCURITA' E TENEBRE PIOMBARONO SU DI LUI; e andando qua e là cercava chi lo conducesse per la mano.
1Corinzi 5:5 ho deciso che quel tale sia consegnato a Satana, PER LA ROVINA DELLA CARNE, affinché lo spirito sia salvo
1Corinzi 11:30 Per questo motivo MOLTI fra voi sono INFERMI E MALATI, e PARECCHI MUOIONO.
Ap 2,22 Ecco, io la getto sopra un letto di DOLORE, e metto in una GRANDE TRIBOLAZIONE coloro che commettono adulterio con lei, se non si ravvedono delle opere che ella compie. METTERO' ANCHE A MORTE i suoi figli
Eb 12,6 perché il Signore corregge quelli che egli ama, e PUNISCE tutti coloro che riconosce come figli.
Se il dio in cui credi non è Dio ANCHE di CASTIGHI, è un falso dio, e non è il Dio vivente dell'Antico e del Nuovo Testamento.
lunedì 16 aprile 2012
Dio accetta l'adorazione tramite la venerazione di una statua? E' vero che l'onore dato ad un'immagine va a chi essa rappresenta?
Lettera aperta ad un mio amico cattolico riguardo all'idolatria ed alla liceità del culto delle immagini
Da una discussione via email con un cattolico, ho approfondito la tematica della liceità o meno del culto delle immagini.
Molte volte la religione istituzionale difende il culto delle immagini dicendo che Dio nel Decalogo ha proibito solo le statue di falsi dei.
Dopo un vasto approfondimento esegetico, fatto soprattutto in base alle note esegetiche di Bibbie cattoliche contemporanee, è emerso ciò che tutti i cristiani nati di nuovo
già conoscono: Il Signore si adora solo in ispirito e verità.
Dio ti benedica.
Per ulteriori approfondimenti:
domenica 15 aprile 2012
VITELLO / AGNELLO / CROCIFISSO D'ORO
Nella Bibbia Gesù Cristo viene chiamato l'Agnello di Dio (Gv 1,29.36; Ap 5,6; 9,9)L'Agnello di Dio è un'IMMAGINE biblica che indica Gesù Cristo.
E' innegabile.
CCC 2132Il CULTO cristiano delle IMMAGINI [Agnello incluso] non è contrario al primo comandamento che proscrive gli idoli.In effetti, l'ONORE reso ad un'IMMAGINE appartiene a chi vi è rappresentato.
Se dei cattolici costruiscono una IMMAGINE d'oro di Agnello
e le danno ONORE/venerazione (dulia)
per adorare (latria) mediante essa Gesù Cristo, Agnello di Dio
Fanno una COSA BUONA?
Matteo 5,37 il vostro parlare sia: "SI', SI', NO, NO"; poiché il di più viene dal maligno.
Se la risposta è SI'
Come mai l'ONORE o culto religioso di venerazione (dulia)
dato all'IMMAGINE dell'Agnello d'ORO (simbolo visibile di Cristo)
per adorare (latria) Cristo è COSA BUONA,
Mentre l'ONORE o culto religioso di venerazione (dulia)dato all'IMMAGINE del Vitello d'ORO (simbolo visibile di YHWH)
per adorare (latria) YHWH è COSA CATTIVA?
In entrambi i casi sono statue d'oro
che tutti sanno che non sono divine in sé stesse,
né statue di dei pagani
e che rimandano a Dio, dato che
“l'ONORE reso ad un'IMMAGINE appartiene a chi vi è rappresentato” (CCC 2132 + Nicea 787 d.C.)
Se la risposta è NO
Come mai l'ONORE o culto religioso di venerazione (dulia)
dato all'IMMAGINE dell'Agnello d'ORO (simbolo visibile di Cristo)
per adorare (latria) Cristo è COSA CATTIVA,
Mentre l'ONORE o culto religioso di venerazione (dulia)
dato all'IMMAGINE di un Crocifisso d'ORO (simbolo visibile di Cristo)
per adorare (latria) Cristo è COSA BUONA?
In entrambi i casi sono statue d'oro
che tutti sanno che non sono divine in sé stesse,
né statue di dei pagani
e che rimandano a Dio, dato che
“l'ONORE reso ad un'IMMAGINE appartiene a chi vi è rappresentato” (CCC 2132 + Nicea 787 d.C.)
Dio considera idolatria tutti e tre questi culti religiosi.
Tutti e tre sono violazioni del secondo comandamento:
Non ti prostrerai davanti alle immagini e non le servirai.
Il Signore si adora in Spirito, nel profondo di noi stessi.
Lo si vede non con gli occhi del corpo, ma con quelli del CUORE.
2Corinzi 4,18
Abbiamo lo sguardo intento NON ALLE COSE CHE SI VEDONO,
ma a quelle che NON SI VEDONO;
poiché le cose che SI VEDONO sono PER UN TEMPO,
ma quelle che NON SI VEDONO sono ETERNE.
E' innegabile.
CCC 2132Il CULTO cristiano delle IMMAGINI [Agnello incluso] non è contrario al primo comandamento che proscrive gli idoli.In effetti, l'ONORE reso ad un'IMMAGINE appartiene a chi vi è rappresentato.
Se dei cattolici costruiscono una IMMAGINE d'oro di Agnello
e le danno ONORE/venerazione (dulia)
per adorare (latria) mediante essa Gesù Cristo, Agnello di Dio
Fanno una COSA BUONA?
Matteo 5,37 il vostro parlare sia: "SI', SI', NO, NO"; poiché il di più viene dal maligno.
Se la risposta è SI'
Come mai l'ONORE o culto religioso di venerazione (dulia)
dato all'IMMAGINE dell'Agnello d'ORO (simbolo visibile di Cristo)
per adorare (latria) Cristo è COSA BUONA,
Mentre l'ONORE o culto religioso di venerazione (dulia)dato all'IMMAGINE del Vitello d'ORO (simbolo visibile di YHWH)
per adorare (latria) YHWH è COSA CATTIVA?
In entrambi i casi sono statue d'oro
che tutti sanno che non sono divine in sé stesse,
né statue di dei pagani
e che rimandano a Dio, dato che
“l'ONORE reso ad un'IMMAGINE appartiene a chi vi è rappresentato” (CCC 2132 + Nicea 787 d.C.)
Se la risposta è NO
Come mai l'ONORE o culto religioso di venerazione (dulia)
dato all'IMMAGINE dell'Agnello d'ORO (simbolo visibile di Cristo)
per adorare (latria) Cristo è COSA CATTIVA,
Mentre l'ONORE o culto religioso di venerazione (dulia)
dato all'IMMAGINE di un Crocifisso d'ORO (simbolo visibile di Cristo)
per adorare (latria) Cristo è COSA BUONA?
In entrambi i casi sono statue d'oro
che tutti sanno che non sono divine in sé stesse,
né statue di dei pagani
e che rimandano a Dio, dato che
“l'ONORE reso ad un'IMMAGINE appartiene a chi vi è rappresentato” (CCC 2132 + Nicea 787 d.C.)
Dio considera idolatria tutti e tre questi culti religiosi.
Tutti e tre sono violazioni del secondo comandamento:
Non ti prostrerai davanti alle immagini e non le servirai.
Il Signore si adora in Spirito, nel profondo di noi stessi.
Lo si vede non con gli occhi del corpo, ma con quelli del CUORE.
2Corinzi 4,18
Abbiamo lo sguardo intento NON ALLE COSE CHE SI VEDONO,
ma a quelle che NON SI VEDONO;
poiché le cose che SI VEDONO sono PER UN TEMPO,
ma quelle che NON SI VEDONO sono ETERNE.
giovedì 12 aprile 2012
L'ecumenismo? Una menzogna del diavolo.
L'unico fine dell'ecumenismo è riportare tutti cristiani, sotto la bandiera del vaticano:
l'apostasia finale di cui parla la Bibbia in 2Tessalonicesi 2,3 e in Matteo 24,10-11.
Gli unici a restare fedeli al Signore saranno i nati di nuovo, gli eletti che persevereranno sino alla fine senza essere sedotti, come leggiamo in Matteo 24,13.24.
Dio accetta la VENERAZIONE delle immagini?
Quando un cristiano evangelico spiega ad un cristiano cattolico il secondo comandamento, gli viene risposto: "ah ah questo divieto di dare culto religioso alle immagini non ci riguarda, dato che nessun cattolico crede che le statue di legno, gesso, metallo, siano degli dei! Noi onorando l'immagine, onoriamo chi in essa è rappresentato, ad esempio venerando il crocifisso di legno, noi adoriamo Dio!".
Una risposta di questo tipo è una vera mancanza di rispetto e di considerazione non solo per gli evangelici, ma anche per i cattolici.
E' OVVIO che sia gli evangelici che i cattolici, sanno perfettamente che NESSUNO e ripeto NESSUNO (se sano di mente) considera un pezzo di legno un "dio".
Il 1° comandamento vieta di dare culto ad altri dei...
ed il 2° comandamento vieta di dare QUALUNQUE forma di culto a degli oggetti sacri.
Questa distinzione così chiara viene brutalmente respinta e le due cose assimilate e fatte passare come se fossero la stessa cosa.
I giudei quando costruirono il vitello d'oro erano perfettamente coscienti che si trattasse di una semplice statua, era solo un modo per rappresentare visibilmente un rimando al Signore, in quanto nella cultura dell'epoca i vitelli erano considerati i piedistalli della divinità.
Alcuni cristiani "antievangelici" (come altro li devo definire?) mi hanno accusato di avere "inventato questo escamotage" e che A PARERE LORO gli evangelici criticano il culto delle immagini non in quanto esse sarebbero VENERATE dai cattolici, ma perché loro pensano che noi crediamo che loro le ADORINO.
Come molti di voi già sanno, nel 2003 sono stato ingannato per circa un anno e sono tornato nel cattolicesimo, proprio per avere letto falsità di questo tipo. Allora ero più giovane ed inesperto e non avevo la conoscenza biblica e teologica che il Signore mi ha concesso ora. Ero stato convinto, come hanno convinto molti di voi oggi che Dio vieti di adorare le immagini, ma che consenta la loro venerazione, e che dando onore all'immagine, l'onore vada a chi essa (l'immagine) rimanda.
Un giorno, leggendo la Scrittura, in particolare Esodo capitolo 32 versetto 4 il Signore mi rivelò mediante lo Spirito Santo che il Vitello d'oro di Esodo 32 non era per niente considerato dai giudei un "dio fatto di metallo", oppure un "simbolo di un dio egizio", ma che esso era considerato un RIMANDO VISIBILE AL DIO INVISIBILE. Successivamente mi guidò a comprendere che questa era esattamente la stessa dottrina cattolica, che l'immagine visibile viene venerata NON IN SE' STESSA, MA SOLO COME MEZZO, COME RIMANDO AL DIO INVISIBILE... PROPRIO COME LE STATUE DI GESU' CRISTO.
Da quel momento ho avuto la comprensione piena che c'era stato un equivoco grossolano! Gli antievangelici che mi avevano ingannato, avevano sempre detto che "Dio vieta di considerare le statue degli dei, che nessun cattolico dà culto alle statue come fossero dei", e questo è VERO. Ciò che loro stessi non avevano mai compreso è che Dio rigetta non solo il culto agli altri dei (1° comandamento) ma che rigetta ANCHE il culto RIVOLTO A LUI tramite delle statue! (2° comandamento).
Mi sono poi documentato sugli scritti dei riformatori del XVI secolo ed ho scoperto che anche essi credevano la stessa cosa! Dio aveva rivelato a loro la stessa cosa che aveva rivelato a me, povero ragazzo ignorante! Lutero, Calvino, Zwingli non dissero mai che i cattolici consideravano le staue delle divinità, ma che erano venerate come rimandi a Dio e che non era lecita questa venerazione e questa "canalizzazione" del sacro tramite oggetti materiali! Metterò a breve le prove di questo con i loro scritti!
Quando un cattolico difende il culto delle immagini dicendo che lui non le considera "dei" ora mi fa sorridere, egli sfonda una porta già aperta da 8 anni! Caro amico, focalizzi la tua attenzione dalla parte sbagliata!
Hai mai letto gli atti del secondo concilio di Nicea del 787?
Eccoli. Le parti in maiuscolo sono mie sottolineature:
Non si tratta, certo, secondo la nostra fede, di un vero culto di latria, che è riservato solo alla natura divina, ma di un CULTO simile a quello che si rende alla IMMAGINE della preziosa e vivificante croce, ai santi evangeli e agli altri OGGETTI SACRI, ONORANDOLI con l'offerta di INCENSO e di LUMI, com'era uso presso gli antichi. L'ONORE reso all'IMMAGINE, infatti, passa a colui che essa rappresenta; e chi ADORA L'IMMAGINE, adora la sostanza di chi IN ESSA è riprodotto.
Come vedete il concilio differenzia molto chiaramente l'adorazione dalla venerazione...
...ma ammette che le immagini RICEVONO CULTO, ONORE, INCENSO, LUMI... e che esse sono un RIMANDO A DIO...
... QUESTO E' IL MODO IN CUI ERA CONSIDERATO IL VITELLO D'ORO, UNA STATUA CHE RIMANDAVA A DIO!
CHI VENERA/VENERA/VENERA (LO SOTTOLINEO TRE VOLTE, E LO FARO 3000 VOLTE, SINO ALLA MORTE!!! NON PARLO DI ADORAZIONE, IO PARLO SOLO/SOLO/SOLO DI VENERAZIONE!!!) UN'IMMAGINE, AVENDO PIENA COSCIENZA CHE ESSA E' SOLO UN OGGETTO MATERIALE SENZA VALORE SACRO, E CHE L'ONORE DATO AD ESSA (es. crocifisso di legno) VA CHI ESSA RIMANDA (Gesù Cristo), COMMETTE LO STESSO/STESSO/STESSO PECCATO FATTO DAI GIUDEI CON IL VITELLO D'ORO!
Aronne sapeva che il vitello d'oro era solo un rimando a Dio...
Esodo 32,4 Egli li prese dalle loro mani e, dopo aver cesellato lo stampo, ne fece un vitello di metallo fuso. E quelli dissero: «O Israele, questo è il tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto!» 5 Ciò vedendo, Aronne costruì un altare davanti al vitello e proclamò: «Domani sarà festa in onore del Signore».
(N.B. Quando viene detto "ecco il tuo Dio", non significa che il popolo considerasse il vitello Dio. Allo stesso modo quando il prete indica il crocifisso e ti dice: "ecco il tuo Dio che ti ha salvato sulla croce" ovviamente non intende che quel pezzo di legno modellato sia il Signore, ma che esso rimanda solo a lui!)
...eppure Dio, nonostante sapesse bene che Aronne ed il popolo considerassero il vitello solo un rimando a lui, volle uccidere sia il popolo che lo stesso Aronne!
Deuteronomio 9,19 Io avevo paura di fronte all'ira e al furore di cui il Signore era acceso contro di voi, al punto di volervi distruggere. Ma il Signore mi esaudì anche quella volta. 20 ANCHE CONTRO ARONNE il Signore si era FORTEMENTE ADIRATO, al punto di VOLERLO UCCIDERE; io pregai in quell'occasione anche per Aronne.
Solo l'intercessione di Mosè salvò la vita del popolo e di Aronne, dopo che si pentì per la sua idolatria...
...ebbene allo oggi solo l'intercessione di Cristo può salvarti dal tuo peccato. Ripudia OGNI forma di CULTO ad OGGETTI, e rivolgiti a Cristo nello Spirito Santo, nel tuo cuore... Lì LO incontrerai e vivrai una NUOVA NASCITA.
2Corinzi 4,18 abbiamo lo SGUARDO INTENDO non alle cose che SI VEDONO (statue, icone, immagini, crocifissi, reliquie, ecc) ma a quelle che NON SI VEDONO (la rigenerazione interiore e la certezza della salvezza che Dio ti vuole donare) poiché le cose che SI VEDONO sono per un tempo, ma quelle che NON SI VEDONO sono eterne.
P.S. Sono sicuro che questo post sarà criticato da persone che giustificheranno il culto delle immagini dicendo: "ma io non considero le immagini degli dei!" e anche "ma io so che esse sono solo simboli"...
dimostrando in modo evidente solo due cose:
1) La malafede, in quanto anche un tonno (se in buona fede) ha capito che è scontato che il problema per la Parola di Dio non sta nel TIPO di culto che viene dato alle statue, ma nel fatto che VIENE LORO DATO UNA QUALCHE FORMA DI CULTO... ed il concilio di Nicea II del 787 insegna che il CULTO ALLE IMMAGINI VIENE DATO, SOLO CHE E' UN "CULTO MINORE"...
2) Dimostrando la propria debolezza mentale e l'incapacità di comprendere le parole che sono state ripetute decine, se non centinaia di volte. Non mi stupirò se persino dopo avere questo lungo post, qualcuno crederà ancora che gli evangelici sono contrari al culto delle immagini perché essi pensano che "i cattolici le ritengano delle divinità", oppure che i cattolici "diano loro il culto di latria".
venerdì 23 marzo 2012
Gesù, un estraneo per i figli di sua madre Maria
Gesù un estraneo per i figli di sua madre Maria
Come noi cristiani sappiamo bene, l'AT è colmo di profezie che riguardano il Signore Gesù, la sua venuta sulla terra e la sua opera di salvezza per noi.
E'interessante meditare per esempio il Salmo 69 che noi non abbiamo alcuna difficoltà ad applicare dal versetto 7 al v.9 al Signore Gesù:
7 Per amor tuo io sopporto gli insulti, la vergogna mi copre la faccia.
8 Sono un estraneo per i miei fratelli, un forestiero per i figli di mia madre.
9 Poiché mi divora lo zelo per la tua casa,gli insulti di chi ti oltraggia sono caduti su di me
Vediamo ora ad esempio il versetto 7:
Per amor tuo io sopporto gli insulti, la vergogna mi copre la faccia.
ed ecco il suo adempimento nel NT:
spogliatolo (Gesù), gli misero addosso un manto scarlatto; intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra e, inginocchiandosi davanti a lui, lo schernivano, dicendo: «Salve, re dei Giudei!» E gli sputavano addosso, prendevano la canna e gli percuotevano il capo (Matteo 27,28-30)
E' evidente che si riferisce a Gesù Cristo.
Lasciamo per ora da parte il versetto 8 e vediamo invece il versetto 9 nella sua prima parte:
…poiché mi divora lo zelo per la tua casa (Salmo 69,9a)
ed ecco il suo adempimento nel NT, qui è davvero chiaro perché è il NT stesso cita il salmo 69 applicandolo a Gesù Cristo:
La Pasqua dei Giudei era vicina e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio quelli che vendevano buoi, pecore, colombi, e i cambiavalute seduti. Fatta una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori dal tempio, pecore e buoi; sparpagliò il denaro dei cambiavalute, rovesciò le tavole, e a quelli che vendevano i colombi disse: «Portate via di qui queste cose; smettete di fare della casa del Padre mio una casa di mercato». E i suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi consuma». (Giovanni 2,13-17)
Ecco ora invece la seconda parte del versetto 9:
…gli insulti di chi ti oltraggiano sono caduti su di me (Salmo 69,9b)
Ecco anche qui l'adempimento nel NT; come vediamo lo applica a Gesù, senza dubbio alcuno:
Infatti anche Cristo non compiacque a sé stesso; ma come è scritto: «Gli insulti di quelli che ti oltraggiano sono caduti sopra di me». (Romani 15,3)
Spero che sia chiaro che i versetti 7 e 9 sono stati profeticamente riferiti a Cristo, ora passiamo al nodo cruciale della nostra riflessione:
Chiediamoci: a chi sarà applicato il versetto 8?
Come abbiamo visto i versetti 7 e 9 sono chiaramente applicati a Gesù Cristo, ed è evidente che si applica a Lui pure il versetto 8:
Sono un estraneo per i miei fratelli, un forestiero per i figli di mia madre. (Salmo 69,8)
Che vediamo adempiuto nel NT:
Perciò i suoi fratelli gli dissero: «Parti di qua e va' in Giudea, affinché i tuoi discepoli vedano anch'essi le opere che tu fai. Poiché nessuno agisce in segreto, quando cerca di essere riconosciuto pubblicamente. Se tu fai queste cose, manifèstati al mondo». Poiché neppure i suoi fratelli credevano in lui. Gesù quindi disse loro: «Il mio tempo non è ancora venuto; il vostro tempo, invece, è sempre pronto. (Giovanni 7,3-6)
Vediamo quindi Gesù trattato dai suoi fratelli come un estraneo, non riconosciuto, malvisto, considerato fuori di sè, (sicuramente si vergognavano di lui e fingevano di non conoscerlo, basti pensare che fece questo Pietro che era un credente in Lui figuriamoci coloro che in Lui non credevano) provocato da essi ironicamente affinché manifesti pubblicamente la sua missione.
C'è forse qualcun altro che nel NT è stato disprezzato e mal considerato dai propri fratelli? dai figli della sua stessa madre?
No.
Anzi ci sono altre prove della pessima considerazione, profetizzata dal salmo 69, che i fratelli di Gesù avevano di Lui:
I suoi parenti, udito ciò, vennero per prenderlo, perché dicevano: «È fuori di sé»....Giunsero sua madre e i suoi fratelli; e, fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare (Marco 3,21.31)
E' chiaro che se pensavano che fosse fuori di sé non credevano in Lui.
Anche Maria come loro, probabilmente aveva dei dubbi o non aveva ancora ben compreso la missione di suo figlio, perché suggestionata dai suoi figli, e dal popolo intorno, un po’ per mancanza di comprensione spirituale, da lei già manifestata in passato:
Ed egli (Gesù a 12 anni) disse loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io dovevo trovarmi nella casa del Padre mio?» Ed essi (Maria e Giuseppe) non capirono le parole che egli aveva detto loro (Luca 2,49-50)
E' umano avere dei dubbi su Dio, avere timori e incertezze anche dopo avere visto opere straordinarie, accadde anche a Giovanni Battista, il quale al Battesimo nel Signore vide questo fatto straordinario:
Gesù, appena fu battezzato, salì fuori dall'acqua; ed ecco i cieli si aprirono ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dai cieli che disse: «Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto». (Matteo 3,16)
Ed ebbe ancora dubbi sulla messianicità di Gesù dopo questo fatto:
Giovanni, (Battista) avendo nella prigione udito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: «Sei tu colui che deve venire, o dobbiamo aspettare un altro?» Gesù rispose loro: «Andate a riferire a Giovanni quello che udite e vedete: i ciechi ricuperano la vista e gli zoppi camminano; i lebbrosi sono purificati e i sordi odono; i morti risuscitano e il vangelo è annunciato ai poveri (Matteo 11,2-5)
Ecco quindi chiaro il senso della nostra analisi, visto che il versetto 7 si applica a Gesù, il versetto 9 si applica a Gesà, possiamo applicargli anche il versetto 8 che sta in mezzo ad essi e conferma che I fratelli di Gesù erano figli di sua madre Maria!
Profezia:
…un forestiero per i figli di mia madre (Salmo 69,8)
Adempimento:
…neppure i suoi fratelli (figli di sua madre) credevano in Lui (Giovanni 7,5)
Va pure detto che Sal 69,8 è una profezia che non può che riguardare Gesù perchè Il Re Davide autore del Salmo 69 non fu MAI disconosciuto dai figli di sua madre, come invece accadde a Gesù Cristo, e prima a Giuseppe figlio di Giacobbe (che è figura profetica di Cristo e anche egli come Gsù fu disprezzato e non riconosciuto dai suoi fratelli, che non accettavano la sua chiamata superiore alla loro, questo era un segno che prefigurava ciò che avrebbe dovuto soffrire Gesù.)
I fratelli di Davide invece combattevano insieme a lui:
Davide lasciò al guardiano dei bagagli le cose che portava, e corse alla linea di battaglia; appena la raggiunse chiese ai suoi fratelli come stavano (1Sam 17,22)
Davide partì di là e si rifugiò nella spelonca di Adullam. Quando i suoi fratelli e tutta la famiglia di suo padre lo seppero, scesero là per unirsi a lui (1Sam 22,1)
L'unica incomprensione tra Davide e i suoi fratelli la vediamo quando disse ad uno di loro che voleva sfidare il gigante Golia, ed egli lo redarguì dal farlo (1Sam 17,28-30) ma se usiamo un pò di buon senso questo non può essere l'adempimento di "sono un estraneo per i miei fratelli, un forestiero per i figli di mia madre" questo deve essere avvenuto a qualcun altro che subì ripetutamente incomprensioni dai figli di sua madre che non lo riconscevano più come loro fratello...il fatto che adirittura i suoi fratelli minori non credessero in lui, neppure loro che avrebbero dovuto esserGli sottomessi!
neppure i suoi fratelli credevano in Lui (Gv 7,5)
e lo considerassero "fuori di sè" (Mr 3,21) mostra che il Signore visse una profonda umiliazione anche all'interno di casa sua.
disse loro: «Un profeta non è disprezzato che nella sua patria e in casa sua». (Mt 13,57)
martedì 20 marzo 2012
Primogenito di Maria
La Bibbia parla di Gesù come del primogenito (prototokos) di Maria:
egli non la conobbe, finché ella ebbe partorito il suo figlio primogenito, (prototokos) al quale pose nome Gesù (Mt 1,25)
Ella diede alla luce il suo figlio primogenito (prototokos) (Lc 2,7)
Questo termine significa semplicemente "primo figlio nato" (sono state trovate tombe sui cui era scritto "Tizia morì partorendo il suo primogenito") ma nella stragrande maggioranza dei casi, circa 80 volte su 86 in cui questo termine appare nella Bibbia, questo termine veniva inteso con un significato più esteso ed intendeva il primo di molti altri figli.
Analizzando questo onestamente arriviamo alla conclusione che si tratti del primo di altri fratelli, specie se teniamo conto che si parla espressamente e senza specificazioni dei "fratelli" (Mr 6,3) di questo "figlio primogenito".
Tizio ha fame, va a comprare il pane e non lo mangia finché non è arrivato a casa.
Caio va a lavorare e non viene pagato finché non ha terminato il suo mese di lavoro.
Quando c'è una frase che esprime un azione per un soggetto e delle conseguenze che sono ben precise è ovvio che il senso della frase è quello letterale: Tizio arrivato a casa mangerà il pane perchè era andato a comprarlo per mangiarlo, e Caio verrà pagato per il suo lavoro.
Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l'angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù (Mt 1,24-25)
In questo caso è evidente dal contesto che Giuseppe non ebbe rapporti sessuali con Maria fino alla nascita di Gesù, ma che dopo li ebbe.
Se l'Apostolo Matteo avesse voluto raccontare un fatto storico, ovvero che Giuseppe per tutta la sua vita non ebbe mai rapporti con Maria, lo avrebbe qui esplicitato, non avrebbe lasciato una frase che letta nel suo senso letterale fa chiaramente pensare al fatto che trai i due marito e moglie ci furono rapporti sessuali, come pure i relativi figli che erano segno di benedizione da parte di Dio
Dio li benedisse; e Dio disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi" (Gen 1,28)
I figli sono un dono che viene dal Signore; il frutto del grembo materno è un premio (Sal 127,3)
In tutto l'AT e pure nel NT non è mai valorizzato il celibato all'interno del matrimonio, ci sono esempi di persone che rimasero vergini come Geremia, il Battista, Paolo, ma mai esse erano persone sposate, sempre invece viene dato valore ad una famiglia numerosa come segno di benedizione da parte di Dio, e segno di maledizione invece le famiglie senza figli o con pochi.
Giuseppe, suo marito, che era uomo giusto e non voleva esporla a infamia, si propose di lasciarla segretamente. Ma mentre aveva queste cose nell'animo, un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati». Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele», che tradotto vuol dire: «Dio con noi». (Mt 1,19-23)
Questo angelo mandato da Dio a Giuseppe non gli fa alcun accenno del fatto che avrebbe dovuto rimanere vergine a vita e fare un matrimonio "di copertura" solo per coprire Maria, ma gli disse che non si doveva preoccupare per l'origine del bambino che era nel grembo di Maria, ma che avrebbe dovuto prenderla con sè a vivere, il che equivaleva implicitamente ad avere (dopo la nascita di Gesù) rapporti sessuali.
Maria era già considerata da Dio moglie di Giuseppe perchè tra la decisione di due giovani di sposarsi e il matrimonio celebrato essi erano già considerati legalmente sposi. Per questo nessuno si scandalizzò del fatto che Maria rimase incinta e tutti pensarono che Gesù fosse figlio di Giuseppe.
Dio non ha mai considerato peccato i rapporti sessuali tra marito e moglie, e come dice l'angelo Maria era considerata da Dio moglie di Giuseppe; non vediamo quindi come si può pensare che Giuseppe unendosi a Maria avrebbe commesso peccato!
Il fatto di un matrimonio non consumato era una cosa talmente opposta alla mentalità semitica che se così fosse stato Matteo non avrebbe certamente mancato di segnalarlo esplicitamente, il fatto stesso che abbia detto che i due non ebbero rapporti fino alla nascita di Gesà, presuppone implicitamente che dopo i rapporti sessuali tra di loro ci furono:
Non privatevi l'uno dell'altro, se non di comune accordo, per un tempo, per dedicarvi alla preghiera; e poi ritornate insieme, perché Satana non vi tenti a motivo della vostra incontinenza (1Cor 7,5)
Va anche detto che per lo stesso diritto canonico della chiesa cattolica un matrimonio non consumato non è un matrimionio valido davanti a Dio ed in questi casi su richiesta viene annullato!
Codice di diritto canonico, cap III
can.1967 I soli coniugi, o uno di essi benché l'altro sia contrario, hanno diritto di chiedere la grazia della dispensa dal matrimonio rato e non consumato
Bibbia TOB (Traduzione Ecumenica della Bibbia)
Pagina 2321 Nota in calce a Lc 1,34
Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo»
In questo contesto conoscere ha il senso biblico di avere rapporti coniugali (Gen 4,1.17.25; 19,8; 24,16...) Maria sposata a Giuseppe è ancora vergine (v.27). L'angelo le annunzia che sta per essere madre (v.31). Come in Gdc 13,5.8. ella comprende che lo sarà ben presto. Allora obietta che non ha relazioni coniugali con Giuseppe, e la sua domanda introduce la rivelazione dell'angelo. Qualcuno suppone che la domanda di Maria significhi: io non voglio conoscere alcun uomo; le si attribuisce in tal caso la volontà di rimanere vergine, ma il presente del verbo indica uno stato, non una volontà.
Se dei fratelli staranno insieme e uno di loro morirà senza lasciare figli, la moglie del defunto non si sposerà fuori, con uno straniero; suo cognato verrà da lei e se la prenderà per moglie, compiendo così verso di lei il suo dovere di cognato (Dt 25,5)
Morire senza figli era un disonore, e tanto importante che la discendenza fosse trasmessa che non si vede il motivo per cui Dio avrebbe dovuto proibire a Giuseppe di avere dei discendenti.
Come pure abbiamo dimostrato sopra citando un testo esegetico cattolico Maria non aveva fatto alcun voto di verginità, dato che ella era in procinto di sposarsi.
Perchè avrebbe avuto intenzione di sposarsi se sua intenzione era rimanere vergine? In tal caso sarebbe stato più ovvio che ella non prendesse alcun marito. Invece il NT ci dice che era già legalmente sposata con Giuseppe.
Come abbiamo detto primogenito siginifica semplicemente primo figlio nato. Notiamo tuttavia che in nessun caso in cui si parli di fratelli di un primogenito questi non sono fratelli ma cugini.
Questo può essere provato leggendo tutte le 86 volte in cui questo termine è presente nella Bibbia e vedremo che nella stragrande maggioranza, lo rende nell'accezione estesa sebbene non letterale del termine di "primo di altri figli", e non abbiamo motivo (salvo le tradizioni umane) di pensare che per Gesù fosse stato diversamente.
Ecco come prova, tutti i versetti della Genesi, il primo libro della Bibbia in cui troviamo la parola primogenito. All'onestà del lettore decidere se in questi casi il termine nel contesto significa "primo figlio nato" o "primo figlio di molti suoi fratelli"
primogenito
Questa espressione appare nella Bibbia in 86 versetti (sono di seguito mostrati tutte le volte in cui è presente nel libro della Genesi, ricerca tratta dal sito http://www.laparola.net/)
Genesi 10:15
Canaan generò Sidon, suo primogenito, e Chet,
Genesi 22:21
Uz, il primogenito, Buz, suo fratello,
Genesi 25:13
Questi sono i nomi dei figli d'Ismaele, secondo le loro generazioni: Nebaiot, il primogenito d'Ismaele; poi Chedar, Adbeel, Mibsam,
Genesi 27:19
Giacobbe disse a suo padre: «Sono Esaù, il tuo primogenito. Ho fatto come tu mi hai detto. Àlzati, ti prego, mettiti a sedere e mangia la mia selvaggina, perché tu mi benedica».
Genesi 27:32
Suo padre Isacco gli disse: «Chi sei tu?» Ed egli rispose: «Sono Esaù, tuo figlio primogenito».
Genesi 35:23
I figli di Giacobbe erano dodici. I figli di Lea: Ruben, primogenito di Giacobbe, Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Zabulon.
Genesi 36:15
Questi sono i capi dei figli di Esaù: figli di Elifaz, primogenito di Esaù: il capo Teman, il capo Omar, il capo Sefo, il capo Chenaz,
Genesi 38:6
Giuda prese per Er, suo primogenito, una moglie che si chiamava Tamar.
Genesi 38:7
Ma Er, primogenito di Giuda, era perverso agli occhi del SIGNORE; e il SIGNORE lo fece morire.
Genesi 41:51
Giuseppe chiamò il primogenito Manasse, perché disse: «Dio mi ha fatto dimenticare ogni mio affanno e tutta la casa di mio padre».
Genesi 43:33
Ma essi sedevano di fronte a lui, dal primogenito, secondo il suo diritto di primogenitura, fino al più giovane secondo la sua età; e si guardavano l'un l'altro stupiti.
Genesi 48:18
Giuseppe disse a suo padre: «Non così, padre mio, perché questo è il primogenito; metti la tua mano destra sul suo capo».
Genesi 49:3
Ruben, tu sei il mio primogenito,
la mia forza, la primizia del mio vigore, eminente in dignità ed eminente in forza.
Chiarifichiamo ancora l'argomento.
Visto che nella Bibbia abbiamo numerosi primogeniti con i loro fratelli, perchè nel caso di Gesù che è anche Egli proprio come loro chiamato primogenito ed è detto che ha dei fratelli, dovremmo dire che sono suoi cugini?
L'unico motivo sono le tradizioni preconcette che ci sono state inculcate.
Uz, il primogenito, Buz, suo fratello (Gen 22,21)
Uz, il primogenito, Buz, suo fratello (Gen 22,21)
Parallelo col NT
Gesù il primogenito (Mt 1,25), Giacomo suo fratello (Gal 1,19)
Penso che a nessuno sia mai passato per l'anticamera del cervello di dire che Buz era "cugino" di Uz.
Se non abbiamo preconcetti e dogmi da difendere vedremo Gesù e Giacomo allo stesso modo.
Se leggiamo che Pietro è fratello (adelfos) di Andrea crediamo serenamente che siano figli della stessa madre, perchè non facciamo lo stesso quando leggiamo che Giacomo è fratello (adelfos) di Gesù?
Se leggiamo che Pietro è fratello (adelfos) di Andrea crediamo serenamente che siano figli della stessa madre, perchè non facciamo lo stesso quando leggiamo che Giacomo è fratello (adelfos) di Gesù?
L'unica risposta possibile è che lo stesso termine viene interpretato diversamente per una veduta aprioristica quando nulla nel contesto lo impone, come invece è necessario fare quando viene usato per indicare i fratelli in Cristo che condividono la stessa fede o l'appartenenza etnica ad Israele.
e Matteo avesse voluto dirci che Giuseppe e Maria non si unirono mai, perchè non lo ha fatto, come ha fatto Mosè quando ha trattato di un caso molto meno importante?
Gen 38,26 Giuda li riconobbe e disse: «È più giusta di me, perché non l'ho data a mio figlio Sela». Ed egli non ebbe più relazioni con lei.
Matteo 1,25 e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio
Cosa era più importante?
Specificare che Giuda non ebbe più rapporti con Tamar o specificare che Giuseppe non ebbe mai rapporti con Maria?
Certamente la seconda opzione.
Con questo non voglio dire che Mt 1,25 dimostri che dopo Giuseppe ebbe rapporti con Maria, ma l'argomentazione va in realtà rovesciata; se davvero ci fosse stata questa così insolita astinenza nel matrimonio, l'autore ispirato avrebbe dovuto mettere nel testo almeno una frase per ricordarla in modo chiaro ed indiscutibile.. dato che ha riportato la stessa cosa in una situazione molto più secondaria.
Lo stesso Spirito che ha ispirato Mosè in Genesi, ha ispirato anche Matteo nel suo evangelo ed è molto strano che non gli abbia detto di aggiungere una frase che avrebbe posto fine ad ogni dubbio sulla verginità eterna di Maria. Se davvero Maria è rimasta vergine tutta la vita, come mai la Scrittura afferma solo della sua verginità prima della nascita di Gesù? Su quale base possiamo affermare con certezza dogmatica qualcosa che la Scrittura non si è preoccupata di mostrarci? Come mai invece la Scrittura si è preoccupata di toglierci dubbi nel caso di Tamar e non lo ha fatto nel caso di Maria?
La risposta è semplice: per Matteo era ovvio che due coniugi avessero rapporti sessuali, come dice anche Paolo in
1Cor 7,5: non privatevi l'uno dell'altro, se non di comune accordo, per un tempo, per dedicarvi alla preghiera; e poi ritornate insieme.
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